Le bugie

Pubblicato da lapedagogista il 23 nov, 2011 in Famiglia, Pensieri educativi | 6 commenti

Tutti i bambini prima o poi dicono qualche bugia.  Aggiungerei, per fortuna ;)
Dire bugie fa parte della natura umana: del resto noi adulti siamo un ottimo esempio di questo :P
Spesso valutiamo come grave la bugia, perché sembra minare il rapporto di fiducia che abbiamo col nostro bambino.  La consideriamo un’offesa personale.

Prima di tutto, è importante sapere che dire bugie fa parte delle tappe evolutive: il bambino si è reso conto di non essere un tutt’uno con la mamma e che la mamma e che il papà non possono “leggergli nel pensiero” e sapere sempre e comunque tutto di lui.  Questo probabilmente non vi consolerà ma almeno vi aiuterà a vedere le cose da un’altra prospettiva.
Inoltre, vi propongo di provare a guardare alle bugie come a un’occasione. Prestando attenzione al contenuto delle bugie, possiamo capire meglio il nostro bambino, quello che pensa e immagina, il suo rapporto con le cose e le persone, la sua relazione con noi genitori.

- Tra le bugie più classiche e “collaudate”, ci sono quelle per evitare punizioni o qualcosa di sgradevole: avete presente “quel mal di testa” quando ci sono i compiti da fare o “quell’attacco di tosse” molto realistico e altrettanto improvviso, che pare non si possa proprio andare alla scuola? Ognuno di noi ha detto bugie di questo tipo e si può ben immaginare perché: è decisamente difficile assumersi la responsabilità delle proprie azioni, specialmente quando si sa che l’abbiamo combinata grossa (… vale anche per noi grandi). Meglio inventarsi una realtà “alternativa”…
- Molto simili alle precedenti  sono le bugie per discolparsi: “non sono stato io!”. Se le bugie di discolpa sono molto frequenti può essere che il bambino abbia paura delle punizioni, del giudizio dei genitori e di deludere le aspettative che si immagina abbiano i suoi genitori … di non essere il nostro “bravo bambino”.
- Infine ci sono le bugie che servono a “farsi belli” o attirare l’attenzione di fronte agli altri. Più che di vere bugie si tratta di tentativi di fabbricarsi un’altra realtà ricorrendo alla fantasia e al pensiero magico.
In questo caso la bugia, oltre ad esprimere un desiderio del bambino (ho tanti amici, papà viene sempre a vedere i miei allenamenti, sono il più bravo della classe, ho questo gioco bellissimo …), può esprimere  anche un disagio che spinge a costruirsi una realtà più bella in cui rifugiarsi.

Nei bimbi più piccoli le bugie “creative” sono frequenti, poiché i bambini non hanno una netta distinzione tra fantasia e realtà.
A volte i bambini le sparano davvero grosse ma non hanno una cognizione precisa e, se si devono inventare qualcosa di alternativo alla realtà, meglio farlo alla grande. Di questo non c’è da preoccuparsi in modo eccessivo. Bisogna fare invece più attenzione quando le bugie sono davvero tante e ripetute. In questo caso la domanda che possiamo farci è: perché questo bambino ha bisogno di nascondere o trasformare così spesso la realtà?

Ok, ora sappiamo che le bugie ci possono aiutare a capire meglio i nostri figli … ma poi come ci dobbiamo comportare per essere genitori sufficientemente bravi di questi piccoli Pinocchio?

Incoraggiamo i bambini ad essere sinceri.
Questo significa accogliere anche le loro emozioni negative. Se avete sgridato vostro figlio perché lanciava un oggetto e glielo avete sequestrato, il bambino sarà arrabbiato. Può dirvi che è arrabbiato! Qualsiasi emozione può essere espressa, io sono l’adulto e posso anche sostenere il fatto che tu bambino non la pensi come me e vorresti fare diversamente. Me lo puoi dire e io non monterò su tutte le furie: puoi essere sincero con me. Non posso sequestrare un gioco a mio figlio e pretendere anche che mi dica “l’hai fatto per il mio bene” e che si dimostri felice e contento. Così non lo incoraggio ad essere onesto …
Per chiarirci: puoi essere arrabbiato, puoi esprimere la tua emozione, ma questo non ti restituirà il gioco

Non perdetevi in lunghe prediche.
Se siete sicuri che sia stato vostro figlio a fare qualcosa, non fate troppo giri di parole, domande trabocchetto o interrogatori degni della CIA. Ditegli : “Non dovevi fare quella cosa!”
Pensate a voi, come reagite quando vi fanno la domanda retorica “Sei stato tu a fare … ?”. Non vi sentite con le spalle al muro e non vi viene la tentazione di negare, negare e negare ancora?  Quindi anche noi, cerchiamo di non fare domande, alle  quali peraltro i nostri figli potrebbero essere fortemente tentati di rispondere con una bugia.
Spostate la comunicazione dalla bugia al motivo che ha spinto a mentire.

Non etichettate un bambino come bugiardo.
Le etichette fanno sempre male e spesso coloro ai quali vengono appiccicate rischiano anche di credere di avere solo quell’ingrediente nel proprio bagaglio di caratteristiche personali e quindi di non potere essere altro.

Quando ci si sente accusati, si tenta di difendersi in ogni modo. Anche mentendo. Diventa un circolo vizioso.

Insegniamo l’importanza di dire la verità e della fiducia che la verità crea tra persone.
Ma ricordiamo che non è necessario perseguire la verità sempre e comunque: se la bugia non è grave, possiamo anche evitare di smascherare apertamente nostro figlio. Con delicatezza e sensibilità, possiamo ascoltare, mostrarci disponibili al dialogo, creare un clima di tranquillità in cui il bambino possa esprimere le sue emozioni e magari senta meno il bisogno di raccontare “storie”.

Se volete che i vostri bambini siano sinceri, siate sinceri con loro.
Ovviamente in modo proporzionato alla loro età e alla situazione, dite sempre la verità.
Di vaccinazioni che non fanno male e medicine “buonissime” nella mia vita ne ho sperimentate davvero poche.
Noi adulti siamo specializzati in bugie “a fin di bene”.  Per i bambini (e per le loro competenze cognitive) sono bugie e basta. Piuttosto che dire una bugia, insistete sulla parte positiva.
“La medicina potrebbe non essere buona, ma dentro ci sono i soldatini che combattono i microbi che ci sono nel tuo corpo. Poi ci mangiamo qualcosa di buono insieme. “
A proposito di una vaccinazione o di una puntura, non è necessario descrivere dettagliatamente che “farà male, moooolto male”. Se ve lo chiedono, si può dire che “potrebbe fare male, così come un pizzicotto. Ma passerà subito!”
Se dovete andare via,  non dite che state via “due minuti” quando invece state partendo per il supermercato ad approvvigionarvi come se la peggiore carestia fosse alle porte o se è il primo giorno di saldi e siete pronti per una sessione di shopping estremo.
Fin da piccolo, salutate sempre il bambino, senza sparire nel nulla, altrimenti non si fiderà più del fatto che siete state sincere con lui e che avete “un appuntamento speciale”: il momento in cui vi rincontrerete.
Se fate delle promesse, mantenetele. Quindi state attenti alle promesse che fate. Può capitare di non poter mantenere una promessa e i bambini possono capire le motivazioni. Ma se capita troppo spesso, il bambino interiorizza che non è importante essere onesti … tanto nemmeno papà e mamma lo sono.

Per concludere non dite  ai vostri figli: “Non dirlo al papà/mamma/nonni”.
Non è un esempio di onestà, ma soprattutto sappiate che i vostri figli lo diranno comunque …  perché tendenzialmente sono molto più trasparenti di noi genitori!

A proposito di …

6 Commenti

  1. sono sempre molto preziosi i tuoi consiglia…cara Barbara!!!! mi piace che fai notare tanto il loro punto di vista…. a volte mi dimentico che ha “solo” 3 anni!!!!
    Grazieee!!

  2. Questa “lezione” mi fa considerare una cosa: mia figlia quando combina un pasticcio nn mente mai sul perché lo ha fatto né nega di averlo fatto, solo mi guarda cn lo sguardo triste e tace, secondo te xké fa così? Eppure nn ho reazioni da “paura” e manifestazioni di fantasia me ne da in altre occasioni.
    nn so che pensare…

  3. Mi sento un po’ ripresa, “sgridatina” dalla mia Pedagogista di riferimento: per me le bugie sono una cosa gravissima, che penalizzo fortemente perchè promuovo sempre la dura e cruda verità. Ma sono così dura che mi chiedo quanto sia più sopportabile dirmi una bugia che subìre le mie sgridate.. che madre orribile, ma li compio proprio tutti io gli errori, non me ne faccio scappare uno!!! :-(

  4. Il mio nano tendenzialmente non nasconde le marachelle che fa quando è con me… ma se combina qualcosa con suo padre e io gli chiedo qualcosa a riguardo, mi dice… è un segreto… come si fa a fargli capire che non dovrebbero esserci “segreti” tra madre e figlio… a 3 anni e mezzo!?!?

  5. Che bello, per una volta mi sento “promossa” ;-)
    Io ho sempre parlato ai miei figli con sincerità fin da quando erano piccolissimi, non ho mai cercato vie più brevi o spiegazioni “comode” ma ingannevoli. Perchè loro devo sapere, anzi devono avere la certezza che possono fidarsi di me!
    Una volta ho scoperto che mio marito aveva fatto sedere Emanuele sul sedile davanti in auto dicendogli di “non dirlo a mamma”…… mi sono incavolata tantissimo!

  6. La Lavi ha “un canino”…questo fantomatico canino (che per fortuna non mangia e non va portato in giro…ma cmq sporca e fa danni ;-) ) a cui appioppa tutto quello che di danno/dannoso fa lei…Io non domando perche’ viene lei tranquilla e mi dice “Mamma vieni a vedere cosa ha fatto canino” e io mi ritrovo qualcosa di macchiato/rovesciato/danneggiato etc. Niente di grave piccole cose…la mia impressione e’ che essendo io esigente (ma mi sto trattenendo eh ora) magari lei controlla le mie reazioni, infatti spesso la domanda e’ “Sei arrabbiata con canino?”. Io spero che dimostrando quanto sono abbastanza tranquilla, spiegandole dove c’e’ stato l’errore (tipo il succo sul divano etc) e parlandole…beh vado con la speranza che prima o poi la Lavi si sostituira’ al canino e dira’ che e’ stata lei…

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