La mia bambina “grande” compie nove anni

Pubblicato da bamamma il 23 apr, 2012 in Famiglia, Vita in famiglia | 3 commenti

Carissima BimbaCartoneAnimato,
mia piccola grande bambina. Oggi compi nove anni.
Mi sembrano tantissimi e mi sembrano pochissimi per te, che sei così adulta e così bambina insieme.
La notte di nove anni fa, all’inizio di una Primavera e di una Estate caldissima, nascevi tu.
Ricordo momenti che si sono susseguiti velocemente, ma con estrema tranquillità. Ricordo le luci soffuse, la calma e il silenzio. Solo così potevi nascere tu.
Io, papà, l’infermiera premurosa e l’ostetrica dolcissima. Con un’unica spinta ti sei affacciata al mondo alla trentasettesima settimana di gestazione e ti hanno adagiato sulla mia pancia. Eri ricoperta di vernice caseosa, una piccola pesca vellutata piena di capelli neri. Ti sei calmata subito. Mi sei sembrata così piccola, ma non lo eri affatto. Hai subito mangiato da me con grazia e destrezza. Sembrava impossibile fossi nata solo mezzora prima. Mangiavi e dormivi e tutto mi sembrava così facile con te. Mi hai fatto capire bene fin da subito cosa desideravi e se sbagliavo. Fin da allora avevi le idee chiare e sapevi comunicarle, come fai ora, senza lasciare dubbi. Se ti tenevo troppo in braccio o avevi caldo o volevi essere cambiata, protestavi un po’, giusto quel tanto che io capissi. Sei stata molto paziente con me.
Spesso ho avuto e ho l’impressione che più che capirti io, sei tu che capisci me.
Sei una bambina dolcissima. Hai un viso che non mi stanco mai di guardare. Io dico sempre che hai la faccia da cartone animato: quegli occhioni così grandi, l’unica cosa che hai di mio; le ciglia lunghissime; quel sorriso e la risata argentina che si apre su dentini che sembrano delle piccole perline che non si decidono a cadere; il nasino così piccolo che pare inesistente; i capelli scuri, grossi e lucidi. Un viso che si anima in smorfie buffissime ed espressive, da cartone animato, che mi fanno tanto sorridere.
Io ti adoro. E non smetterei mai di baciare le tue guanciotte e stringerti. Quanti baci ci siamo scambiate io e te? Tu sei molto affettuosa, hai bisogno di questo contatto con la tua mamma e il tuo modo di fare è stato contagioso. Sei così mammona che non vorresti mai staccarti da me e ancora adesso un pochino soffri quando non ci sono. Un po’ mi spiazza, ma ti dico un segreto: un po’ ne sono sotto sotto orgogliosa.
Hai una creatività tutta tua, colori, disegni, tagli e incolli con decisione e senza paura seguendo un progetto che hai in testa solo tu.
Hai un incredibile senso pratico, da vera donna, che ti facilita nella quotidianità.
Sei molto vivace, ami giocare all’aperto, muoverti e correre.
E hai forza di volontà da vendere. Hai imparato da sola ad andare in bicicletta e a nuotare. Quando non ti riesce qualcosa, provi e riprovi senza dar retta a nessuno, finchè, con le guanciotte rosse, ma soddisfatta arrivi e fai vedere che ce l’hai fatta: determinata, a volte testarda.
Quando fai un capriccio perché sei stanca o perché vuoi o non vuoi qualcosa, mi sorprendi. Esplodi. Lì è impossibile farti ragionare, viene fuori la tua determinazione, il tuo essere bambina, il tuo non scendere a nessun compromesso.
E poi ti offendi facilmente, così non so mai come sgridarti, perché io che non sono fine come te, appena ti dico qualcosa vedo le tue labbra piegarsi all’ingiù e un sacco di lacrimoni schizzare dai tuoi occhioni e mi sento ancora impreparata dopo nove anni. Dicono che con te sono troppo buona, ma è solo che mi dispiace tantissimo vederti così e ti maneggio con cura come un cristallo prezioso che può frantumarsi.
E in una famiglia di ironici sei arrivata tu che non hai paura a dire: “Non è che non capisco le battute, ma è che non mi piacciono!”, così non posso nemmeno sdrammatizzare e prenderti in giro un po’…
Sei molto donna: con una passione per tutto ciò che è femminile, possibilmente rosa, per il ballo, per il canto, cuci cose pazzesce da sola. Decisamente diversa da me. Però con te ci divertiamo a fare discorsi “tra donne”: i vestiti, i capelli, quello ha detto questo, sai cosa ha fatto quell’altro… e mi piace pensare che quando tu sarai una donna e io una vecchietta continueremo a farlo.
Sei terribilmente giudiziosa. Brava, educata, buona. Addirittura un po’ rigida rispetto alle regole. Hai le idee chiare su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. “In società” fai fare bella figura perfino a una come me!
Sei sempre carina con le persone che incontri, sei attenta, chiedi “Come stai?”, cerchi di essere gentile. La tua mamma che a differenza di te dice le parolacce, ogni tanto dice che sei “paracula”. Però sono sicura che la tua non è una posa: davvero lo fai fin da quando eri piccola, anche con me. Mi chiedi come è andato il lavoro, se sono arrabbiata, se sto bene. Tu sei così, non fai così. Sei empatica di natura, senti quello che sentono gli altri, sei attenta, un po’ piccola mamma dentro.
Sei socievole e autonoma al contempo. Stai bene con tutti: piccoli e grandi. Tu li ami e ami stare in loro compagnia, ti interessano gli altri. Poi all’improvviso sparisci perché hai bisogno anche di stare sola.
Tesoro della mamma,
di una mamma così diversa da te e che a cui piacerebbe avere la tua empatia, la tua dolcezza e la tua forza di volontà,
tu che mi fai il regalo di far sembrare così facile essere mamma,
tu che sei semplice e spontanea, così tanto che a volte la tua mamma che “ama” aggrovigliarsi e complicarsi la vita fatica a capirti;
la tua mamma ti augura di non essere mai troppo triste, come qualche volta succede, perchè i tuoi occhi tristi sono un pozzo scuro in cui si può annegare; ma soprattutto ti augura di essere sempre come sei.
Ti voglio bene bambina mia.

3 Commenti

  1. Buongiorno Barbara, ti scrivo dopo aver letto questa bellissima lettera alla tua bambina nata il 23 aprile, io ormai sono una nonna,sono nata il 22 aprile di tanti anni fa, ma ti assicuro che mi riconosco nella descrizione della tua bambina, sono ancora così ora anche se la vita e le esperienze hanno smussato un po gli spigoli e addolcito gli angoli. Lei è davvero MOLTO FORTUNATA ad avere una mamma come te che la capisce e l’adora conserva questa tua lettera e da adulta mostragliela, sarà felice e forse come me gli scenderà una lacrima perche saprà di avere avuto la fortuna di avere una mamma che la capiva anche quando non parlava solo guadandola negli occhi e che comprendeva cosa le faceva piacere o no, che apprzzava i suoi disegni e la sua cretività e che sapeva anche senza che glielo dicesse quanto amore aveva per la sua famiglia. Scusami se mi sono permessa, ma leggo sempre tutto quello che scrivi con molto piacere e anche se non lo faccio mai oggi ho pensato di scriverti. Un saluto affettuoso.

    • Grazie di cuore, auguri anche a te. Mi sono commossa io.

  2. Come mamma, leggo queste righe immedesimandomi molto e pensando alla mie bambine io della stessa età una poco più piccola che pian piano si preparano ad andare per la loro strada.

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