Rendiamo la realtà attraente come un gioco

Pubblicato da lapedagogista il 18 giu, 2012 in Pensieri educativi | 14 commenti

Sabato 9 Giugno ho partecipato al Social Family Day: un evento ricco di idee e di donne, di mamme blogger e di mamme che in rete discutono, raccontano, mettono in comune le loro competenze.
Molti i temi che si sono toccati e sono stati ripresi in questa settimana, che ha visto proseguire di blog in blog e sui social le riflessioni e i confronti avviati nei mom talk, nei mom class e nei fertili momenti di puro scambio di chiacchiere.
E’ stata un’altra esperienza “auto-educativa”: ho fatto molti incontri, ho ascoltato e ho raccolto spunti di riflessione da portare a casa e riprendere con calma uno per uno.

Poi nel pomeriggio il Mom Talk 4 “Digital Together – Internet da vivere insieme” mi ha talmente coinvolta e catturata che l’azione ha preceduto il pensiero: la mia mano si è alzata e non ho potuto fare a meno di dire la mia su come credo che genitori e figli possano crescere insieme nell’era digitale.
Per la cronaca, dopo circa un’ora di interventi interessanti e appassionati, la “ragazza” (al Mammacheblog ho scoperto di essere meno “signora” che in foto e, nel dubbio, ho deciso che fosse un complimento) vestita di marrone che, brandendo un tablet, non resiste all’urgenza di condividere le riflessioni che ha in testa e nel cuore … sono io.

Vietare no, acconsentire a tutto senza controllo nemmeno.
Informarsi e accompagnare: è la strada più complessa ma anche il compito più affascinante per un genitore sempre.
Non amo parlare di prevenzione. Prevenire è meglio che curare, si sa; ma meglio ancora è promuovere. Non credo che ai nostri figli serva che gli illustriamo per filo e per segno tutti i rischi della rete.
Serve che li aiutiamo ad essere competenti emotivamente e facciamo sperimentare loro le potenzialità sorprendenti della rete e delle nuove tecnologie.
Promuovere allora.
I bambini e gli adolescenti sono distratti: non imparano più con le stesse dinamiche di  una volta. Nella loro esperienza “digitale” sperimentano ogni giorno cose troppo affascinanti e coinvolgenti,  attraverso modalità con cui la scuola di oggi, l’educazione familiare e extrascolastica sembrano non essere in grado di competere.
E allora, come possiamo rispondere a questa sfida?
E’ possibile rendere la loro realtà quotidiana attraente come quella che sperimentano nel “mondo digitale”?
E’ possibile rendere la realtà attraente come un gioco?
Possiamo rendere l’apprendimento, la scuola e la vita così belli “che non ti viene più voglia di staccarti”?

Sono tornata a casa con queste domande e un “puntino” in più da aggiungere alla mia raccolta di esperienze, letture, progetti come ad esempio quelli in tema di cyber bullismo e uso responsabile delle nuove teconologie. L’Ingegnere, nonché mio marito, ha aggiunto la sua raccolta di “puntini”: la passione per i giochi (non necessariamente video-giochi) e l’informatica ma anche la voglia di organizzare sempre tutto e tutti, nel tentativo, come dice lui, di rendere facili le cose difficili.
Abbiamo parlato, discusso, ci siamo mandati mail e scambiati letture. Poi ci siamo voltati indietro e abbiamo trovato il filo rosso che univa tutti i nostri puntini: perché i puntini non bisogna solo raccoglierli ma occorre anche unirli.

Qualcuno molto più illustre di me ha detto:
“ … you can’t connect the dots looking forward; you can only connect them looking backwards.” (Steve Jobs – Commencement address. Stanford, June 2005)
Così, io e l’Ingegnere, due competenze distanti ma che si sono “sposate” una volta ancora, abbiamo creato a quattro mani questa presentazione che voglio condividere con voi.

Mi piacerebbe che vi prendeste un po’ di tempo, la guardaste con calma e poi ci diceste cosa ne pensate: perché è su questo che abbiamo deciso di lavorare insieme nei prossimi mesi …



 

14 Commenti

  1. Meravigliosa la presentazione, come sempre, ma soprattutto splendido il progetto! Del resto, unendo le competenze dell’Ingegnere e di Bamamma, non poteva che essere così! Buon lavoro carissimi, vi/mi auguro che diventi una meravigliosa realtà!

  2. Con me sfondi una porta aperta… ho una tag del mio blog dedicata a questo tema (learning by playing) e da insegnante sono sempre alla ricerca di strategie da mettere in atto per rendere attraente l’apprendimento…

    • Grazie ad entrambe, io -noi- ci crediamo davvero e ci stiamo lavorando con passione.
      I vostri pareri autorevoli e di “addette ai lavori” ci stimolano ancora di più a proseguire.
      Palmy, inserisco subito il tuo blog tra i miei preferiti.
      Chiaraluce grazie perché credi in me ;)

  3. la presentazione è favolosa e andrebbe fatta vedere a tantissime persone. Aver potuto cogliere le tue vibrazioni durante l’intervento non ha prezzo :)

  4. Ciao, una presentazione bellissima e un tema quanto mai attuale. Ho letto che secondo alcuni genetisti i nostri nipoti saranno già ‘di un’altra specie’ visti i tanti cambiamenti in corso… Sto lavorando ad una piccola rubrica estiva sul tema dell’educazione del futuro, forse le nostre strade si incroceranno ancora, per il momento carissimi auguri e complimenti ad entrambi!

  5. Ti seguo sempre e i tuoi post sono sempre “pienissimi”. Vanno letti e ri-letti. Su questo però mi sento di commentare. Ho finito ieri un percorso utilissimo in veste di mamma organizzato da Palmy sulle competenze utili per i nostri figli. Questa presentazione cade in un momento in cui mi sento particolarmente sensibile al tema dell’educazione (mio figlio comincerà la scuola elementare a settembre!) e la ritengo utilissima, oltre che molto articolata.
    Grazie ;D!

    • Grazie a voi di cuore, sono felice che questa presentazione sia capita e condivisa, perchè è un tema che ho molto a cuore e su cui ho -abbiamo- intenzione di lavorare.

  6. Molto molto interessante. Gli interrogativi che ponete sono imprescindibili per educatori e genitori, soprattutto in questa fase mondiale così piena di incertezze. Sono molto molto curiosa e interessata agli sviluppi del progetto

  7. Capito oggi per la prima volta su questo blog (mi chiedo come mai non l’ho trovato prima…). Ho guardato con grande interesse la presentazione, e sicuramente tocca dei punti fondamentali e imprescindibili. Io però faccio il mio “lavoro” di filosofa, e mi permetto di segnalare un aspetto che secondo me è centrale: nella presentazione si parla di nuove competenze, di un metodo (il gioco), e le considerazioni fatte sono davvero interessanti. Ma non si può prescindere dall’aspetto gnoseologico: la fiducia nella realtà, e nella capacità della ragione umana di conoscere il vero. Perché questo punto di partenza, raggiunto, conosciuto e detto, è l’unico che permette un reale progresso, una flessibilità, una capacità di adattarsi ai mutamenti del reale, proprio come sono indicati nel video. Il relativismo nichilista, così diffuso nel nostro tempo, appiattisce l’educazione (vedi test delle crocette) e ingessa il progresso, perché dove non c’è un punto di partenza certo da cui giudicare, non c’è neanche possibilità di cambiamento!
    Questa necessaria premessa dà vigore, ed invera, anche tutte le conseguenze (giuste) qui indicate.
    Buon lavoro!!

    • Grazie della tua riflessione, premessa assolutamente necessaria.
      La mia “cornice teorica” di riferimento è umanista, quindi ancora di più la fiducia nell’uomo, nella sua capacità di autodeterminarsi, di trovare in sè potenzialità e risorse.

  8. bellissima presentazione
    stimola al mente
    e le idee
    bravissimi

  9. Come sempre tanti spunti di riflessioni… e a dirla proprio tutta… metà di quello che faccio oggi per vivere era impensabile quando sono nata… e qualcuno non lo capisce ancora oggi…
    E per questo devo ringraziare i miei genitori… mia madre che con la sua indefessa etica del lavoro che tanto odiavo da bambina mi ha permesso di ottenere tanto e mio padre che quando mi mise in mano il suo primo Apple IIc ancora non sapeva quanto bene mi stesse facendo… perché l’essere spinti a fare sempre del proprio meglio e ad avvicinarsi alla vita con intraprendenza e curiosità ma anche con rispetto e considerazioni per gli altri è un grande bel insegnamento… ci vuole solo “qualche” anno per capirlo…
    Gran bel lavoro… sono sicura che avrà i suoi frutti!

  10. Ciao, questa presentazione è davvero molto bella. Complimenti! E’ lo sforzo che portiamo avanti anche io e mio marito e che raccotniamo sul blog La Scuola in soffitta (http://scuolainsoffitta.wordpress.com). Ho due domande che vorrei porvi, perchè me le pongo anch’io e approfitto di questo spazio per parlarne. La prima riguarda i giochi: nella presentazione ci sono delle considerazioni splendide sui giochi e delle immagini di giochi elettronici che molti contestano. In casa nostra l’elettronica non è ancora entrata e ci stiamo ponendo questa domanda: accettare anche wii, nintendo, applicazioni varie? La seconda domanda riguarda le associazioni. Nella presentazione c’è una slide in cui si legge che le associazioni aiutano e sostengono la famiglia nel suo ruolo edicativo (se non ricordo male). Quali secondo voi lo fanno? Perchè noi (che potremmo essere vostri vicini di casa perchè abitiamo nella stessa zona) non ne abbiamo trovate molte. Bussato a tante porte sì, ma quelle che hanno aperto hanno messo fuori prima la fattura della mano.
    Vorrei mettere dei collegamenti a questa pagina per diffondere la presentazione, se me lo permettete. E’ davvero molto bella.
    Ero al convegno ma sono dovuta uscire per andare al MomClass, lo devo rivedere registato!!

    • Grazie Daniela di aver lasciato un commento e soprattutto delle domande. Appena finisco di risponderti corro a sbirciare il tuo blog ;)
      Sui videogiochi sto leggendo diverse cose (vedi la bibliografia al termine della presentazione). Le nuove ricerche sui videogames dicono che sviluppano creatività, problem solving, capacità decisionale, cooperazione… Il videogioco non prescinde dal contenuto che propone, quindi non ne parlerei come una unica realtà. Ovviamente vanno stabilite regole, tempi, etc di utilizzo e l’adulto deve conoscere ciò che propone e non devono essere usati come baby sitter scordando altre attività importanti per lo sviluppo integrale del bambino. Alcuni videogiochi o app sono sicuramente educativi nel senso che aiutano a sviluppare competenze o abilità (la mia piccola si diletta con le app Montessori, il mio grande ha consolidato le tabelline a suo tempo con un giochino on line semplice e divertente). Milioni di persone anche adulti giocano per un numero consistente di ore ai vidoegiochi… o li bolliamo tutti come gente che ha tempo da perdere oppurre occorre farsi delle domande su cosa hanno che li rende così affascinanti: i principi su cui sono costruiti i videogiochi sono sicuramente da prendere in considerazione e “imitare” se si desideriamo che educazione e apprendimento siano “attuali” e funzionali alle nuove sfide e cambiamenti che la realtà ci pone di fronte.
      Rispetto alle associazioni, la vita dei nostri figli si svolge sempre di più fuori dalla famiglia e oltre la scuola. Un allenatore può aver una funzione importantissima per un bambino e un adolescente. Da “vecchia” pedagogista, credo che questa alleanza educativa vada cercata e che le associazioni debbano essere sempre più consapevoli di essere vere e proprie agenzie educative. Non è facile, è vero, ma ho avuto esperienze davvero positive in merito.
      La presentazione è disponibile anche su slideshare, puoi linkarla certamente, anzi io sono solo felice se si diffonde e se apriamo la discussione.
      Nei prossimi giorni spero di riuscire a pubblicare un giochino semplice che ho sperimentato coi miei figli più grandi!

Trackbacks/Pingbacks

  1. Compiti in gioco! | straordinariamente normale - [...] var addthis_config = {"data_track_clickback":true,"ui_language":"it"};Abbiamo parlato di come rendere la realtà attraente come un gioco e oggi vi presento un ...

Lascia un commento a lapedagogista