Esercizio #10: ogni figlio è speciale

Pubblicato da lapedagogista il 30 ago, 2012 in Famiglia, Pensieri educativi | 0 commenti

Esercizio #10: ogni figlio è speciale

Ogni figlio è speciale e ogni figlio ha bisogni speciali. Ognuno vede in modo unico. Tenete un’immagine di ciascun figlio nel vostro cuore. Annegate nel suo essere, augurandogli ogni bene.

Il decimo esercizio di “Benedetti genitori” è molto potente nella sua semplicità.
Potete avere un solo figlio. O due o tre. Potete essere genitori da tanto o da pochi giorni.
Ma ogni figlio è un figlio unico per la sua mamma e il suo papà.
Ogni figlio è diverso da un altro.
Se avete fatto in un certo modo con un figlio, non c’è alcuna garanzia che con un altro figlio la stessa cosa funzioni.

Alcune caratteristiche che rendono unico vostro figlio a volte possono essere faticose. Alcuni figli vi possono sembrare più faticosi di altri.
Spesso alcune caratteristiche del loro temperamento si scontrano con le nostre. Oppure potreste accorgervi che vi infastidiscono quegli aspetti del temperamento dei vostri figli che riconoscete anche in voi e già in voi non apprezzate … E’ importante conoscere le nostre caratteristiche e quelle dei nostri figli, di come “danzano” tra loro, perché ci aiuta ad affrontare le situazioni con consapevolezza.

Ognuno dei nostri figli è un fiore raro e stupendo, anche quello che ci ha fatto arrabbiare cinque minuti fa!
Ognuno ha le sue caratteristiche speciali.
E’ importante saper voler bene ai nostri figli per quello che sono, mettere tutta la nostra attenzione per saper cogliere la loro peculiarità e valorizzare le loro qualità uniche.
Quando non succede, i bambini soffrono. Quando succede è magico e i bimbi fioriscono.

Nessun bambino si dovrebbe sentire “troppo” (troppo vivace, troppo chiassoso, troppo sensibile… ) o ” troppo poco” (poco socievole, poco attento, poco sportivo …)
Siamo genitori di un bambino timido: cosa facciamo? Gli diciamo che non deve essere così? Cosa gli diciamo che deve essere? Abbiamo un’altra caratteristica migliore per lui da proporre?  Possiamo vedere l’essere”timidi” non un non-carattere, ma una caratteristica? Siamo sicuri che la riservatezza non sia una qualità?
Abbiamo un figlio “polemico”: soffochiamo il senso critico e il pensiero divergente? Gli chiediamo di non essere se stesso perché è faticoso da gestire?
Diciamo ad un altro bambino che è troppo rigido verso le regole, oppure proviamo a fare lo sforzo di valorizzare questi suoi presunti “difetti”?

Si può forse dire che è più facile avere un bambino che non ha una qualità spiccata, che a volte può sembrare quasi un difetto. E’ una bella responsabilità per i genitori, perchè davvero va indirizzato al meglio tutto questo potenziale. Ma non soppresso.
Ogni figlio ha le sue qualità, che noi dobbiamo cercare, ri-conoscere, valorizzare e amare profondamente.
Ci sono qualità più “sociali”, che ci fanno fare bella figura in pubblico, che risaltano di più, che vanno a gonfiare il nostro orgoglio di genitori.
Il mio desiderio, in alcuni momenti in cui sono una mamma “ristretta”, è avere figli “tranquilli e ubbidienti”. Poi ritorno in me e spero vivamente che quando avranno 40 anni non siano “tranquilli e ubbidienti”.
Guardiamo i nostri figli uno per uno, perché ognuno di loro è unico: non siamo artefici dei loro “successi”, quindi nemmeno siamo responsabili di tutte le difficoltà che incontrano e incontreranno. Forse dobbiamo “solo” camminare di fianco a loro e accompagnarli in modo “sufficientemente buono” ad essere ciò che sono … e amarli perché sono esattamente come sono.

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